
Sabrina Gabriele presenta il suo romanzo “I buoni propositi”, pubblicato da Salani Editore, che narra le vicende del libraio Vanni Maestri, ambientato nella Bologna degli anni ’80 e attraversato dal peso del passato. Questa storia è un’esplorazione tra teatro, moda, memoria e seconde possibilità. In una libreria d’atmosfera, dove i sogni si intrecciano alle pagine dei libri, Vanni cerca di fare pace con le sue vergogne e debolezze.
Nell’intervista della rubrica “Un caffè con”, Sabrina ci guida attraverso il suo mondo narrativo, confrontando la spensieratezza della giovinezza con la consapevolezza adulta, e il teatro con l’estetica della moda. Con una prosa che unisce poesia e introspezione, l’autrice riflette sull’importanza delle seconde possibilità e sul significato di lasciar andare.
Sabrina afferma che l’inconsapevolezza della gioventù è fondamentale nel processo di crescita. La sua carriera nel teatro e nella moda si riflette nella scrittura, dove i personaggi sono vivi e autentici, piuttosto che semplici attori. La libreria diventa un luogo sacro, un rifugio in cui le storie si mescolano, creando una connessione profonda tra le vite dei lettori.
Il romanzo affronta anche il tema del passato storico e del suo impatto sulle scelte presenti. Attraverso le esperienze durante la Seconda Guerra Mondiale, Gabriele esplora la bellezza e la poesia anche nei periodi più bui, evitando di cadere nella retorica.
Il titolo al plurale, “I buoni propositi”, sottolinea che ogni giorno rappresenta una nuova opportunità, e il vero valore risiede nel viaggio intrapreso per realizzarli o abbandonarli. Infine, rivela che, vivendo all’estero, ha imparato ad apprezzare il caffè americano, descrivendolo come “nero come una notte senza luna”.
